A cosa serve il microchip per i cani?

  • aiuta il ritrovamento dei cani smarriti e identifica il proprietario
  • serve a scoraggiare l’abbandono
  • permette di conoscere lo status delle vaccinazioni
  • permette al padrone di viaggiare all’estero con il proprio cane (quelli senza microchip non possono farlo)

Quando si parla di microchip si fa riferimento ad un trasponder, che si presenta sotto forma di una capsula di vetro biocompatibile.
La tecnologia utilizzata per tale dispositivo è denominata “Radio Frequency Identification” e funziona come una radio antenna pronta a ricevere il segnale del lettore.

Il microchip contiene un numero di identificazione composto da un codice univoco di 15 cifre, che può essere rilevato dal lettore specifico. Rappresenta una sorta di “carta di identità del cane.

Dopo averlo applicato, il Medico Veterinario registra nell’anagrafe degli animali d’affezione:

  • numero del microchip
  • dati segnaletici dell’animale
  • dati relativi al proprietario

Da questo momento l’animale è correttamente iscritto all’anagrafe.

Se si è in possesso del codice del microchip è possibile conoscere l’anagrafe regionale d’appartenenza dell’animale, grazie alla Banca dati dell’Anagrafe Animali d’Affezione, messa a disposizione dal ministero della Salute che è possibile raggiungere da questo link. Per leggere il microchip del cane è necessario possedere un apposito lettore. Questo si trova presso le Asl e gli studi veterinari, per cui chi trova un cane smarrito deve recarsi lì per l’identificazione.

Cosa succede se il mio cane non ha il microchip?

Quello di apporre il microchip ai cani è un obbligo previsto dalla legge e non una facoltà, per questo sono previste delle sanzioni amministrative pecuniarie. Infatti ogni padrone dovrebbe far mettere il microchip al cane entro i primi due mesi di vita dell’animale.

La multa va da 104 a 259 euro se il cane è senza il microchip dopo il terzo mese di vita. Le altre sanzioni a carico del padrone sono:

  • da 78 a 233 euro, per mancata iscrizione all’Anagrafe canina
  • da 78 a 233 euro, per omessa denuncia di scomparsa, morte e trasferimento di proprietà del cane
  • da 78 a 233 euro per mancata iscrizione di cani provenienti da altre Regioni o dall’estero

Da quando è obbligatorio il microchip per i cani?

A livello nazionale l’obbligo è stato per la prima volta inserito in maniera generalizzata e rivolta a tutti i proprietari o detentori di un cane dall’art. 1, comma 2, dell’Ordinanza 6 agosto 2008 dell’allora Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. 

In particolare, il proprietario o il detentore di un cane deve provvedere a far identificare e registrare l’animale, nel secondo mese di vita, mediante l’applicazione del microchip. 

Questa disposizione  non si applica ai cani identificati, in conformita’ alla legge 14 agosto 1991, n. 281, mediante tatuaggio leggibile e gia’ iscritti nell’anagrafe canina.

Come si deve fare per mettere il microchip?

Per far mettere il microchip al proprio cane bisogna rivolgersi ad un veterinario professionista o ad un addetto dell’ASL veterinaria entro e non oltre 60 giorni (quindi due mesi) dalla nascita del cane, altrimenti si rischia la multa.

Il microchip viene inserito sottopelle mediante una piccola iniezione sul lato sinistro del collo dell’animale. In seguito il padrone deve ultimare la registrazione del cane all’Anagrafe canina mediante la compilazione di una scheda dove inserire i dati del proprietario e del cane: razza, sesso, colore del pelo, segni particolari e il codice numerico presente sul microchip.

Possono far mettere il microchip ai cani soltanto le persone maggiorenni; i minori, infatti, non avendo la capacità di agire non possono essere i proprietari formali di un animale (al loro posto devono farlo i genitori).

Quanto costa

Il prezzo del microchip per cani varia da Regione a Regione e in base al tariffario del veterinario al quale ci si rivolge; generalmente costa tra i 25 e i 40 euro. In alcuni casi si può avere il microchip gratis rivolgendosi ai servizi veterinari della ASL di riferimento. Ad esempio per i cani adottati al canile o recuperati in strada senza microchip il costo è sempre a carico delle ASL.